Caccia nel Lago di Lesina, la denuncia partita da WhatsApp

Il senso civico di alcuni cittadini ha dato via all'indagine

 

Un’area protetta e completamente interdetta alla caccia. Eppure, due bracconieri erano intenti a esercitare l’attività venatoria, su un natante in movimento. È stato grazie alla segnalazione di un cittadino che il personale del Comando Stazione parco di Sannicandro Garganico, ha identificato e denunciato due persone, mentre cacciavano nella riserva naturale statale del lago di Lesina, all’interno del parco nazionale del Gargano.

IL CONFRONTO. Le indagini hanno preso avvio dalla elaborazione e dall’ingrandimento di alcune foto – inviate da un cittadino attraverso WhatsApp – che hanno permesso di evidenziare i volti dei due cacciatori e il loro successivo riconoscimento sia da parte di persone del luogo appositamente interpellate, sia attraverso il confronto con le schede anagrafiche depositate presso il Comune e le immagini reperite sui rispettivi profili di Facebook. Anche la comparazione dell’arma ritratta nelle immagini, peraltro sprovvista del prescritto riduttore, verificata in sede di sopralluogo nell’abitazione di uno dei due, ha permesso di accertare inequivocabilmente la veridicità dell’episodio illecito contestato.

 

IL SENSO CIVICO. La riserva di Lesina, tra le poche zone umide ancora preservate, è luogo privilegiato di sosta e di svernamento per un gran numero di specie di uccelli acquatici per le sue peculiari caratteristiche ecologiche. Per questo il livello della sorveglianza dell’area rimane elevato. Il senso civico dei cittadini – evidenziano dal Comando - offre poi una marcia in più nella specifica attività.

fonte: foggiacittaaperta.it

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