Strage a San Marco in Lamis, quattro morti

Nell'agguato vengono uccisi due fratelli, Romito ed il cognato

Quattro persone sono state uccise questa mattina in un agguato stile mafioso avvenuto sulla SP 272 nei pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis (Foggia). Le quattro vittime, di cui non si conoscono ancora i nomi, erano a bordo di due auto. In base alle primi notizie a far fuoco sarebbe stato un commando che ha agito secondo modalità militari scaricando una raffica di colpi sulle vittime: due corpi erano in un'auto nei pressi della stazione, un altro a bordo di un'auto che ha finito la sua corsa in campagna. Una quarta persona, rimasta gravemente ferita, è poi morta in ospedale.

I due fratelli a quanto pare erano giunti in quella zona per raccogliere verdure. Erano a bordo del proprio Fiat Fiorino. Uno dei due ha tentato anche la fuga, ma i sicari non hanno avuto alcuna pietà. Il cadavere di quest’ultimo è stato infatti rinvenuto a qualche decina di metri distante dal mezzo. Gli altri due corpi identificati, destinatari dell'agguato, appartengono invece a Mario Luciano Romito di Manfredonia, noto boss della mafia garganica, e il cognato Matteo De Palma. 

Secondo la ricostruzione fatta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia che indagano sull'episodio, un'automobile con i sicari a bordo avrebbe affiancato il maggiolone sul quale si trovava Romito, ritenuto dagli investigatori uno degli esponenti di spicco dell'omonimo clan che negli ultimi anni si e' contrapposto al clan dei Libergolis nella cosiddetta faida del Gargano, e De Palma. I killer hanno aperto il fuoco con un fucile d'assalto Kalashnikov AK-47 e un fucile da caccia calibro 12, uccidendo sul colpo Romito e De Palma per poi inseguire e uccidere i fratelli Luciani, incolpevoli testimoni. 

Sindaco, episodio terribile  - "Quello che è accaduto è terribile, non ci sono altre parole per descrivere quello che è successo". Così all'ANSA Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis. "Non ho ancora particolari su quanto avvenuto", afferma Merla. "C'è nel territorio compreso tra San Marco in Lamis, San Severo e Apricena, tutti comuni poco distanti l'uno dall'altro, una lotta di mala e quello che è avvenuto oggi - aggiunge - potrebbe essere, ma non ho alcun elemento, lo sto solo ipotizzando, una scia delle stragi già avvenute di recente sul territorio".

Tratto da SanMarcoinLamis.eu

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