Ammonterebbe a circa un paio di centinaia di ettari, secondo voci a caldo di ambienti vicini ai Carabinieri Forestali, la superficie di riserva naturale, nella Sacca Orientale del Lago di Lesina, percorsa questo pomeriggio dal fuoco.
L'incendio, secondo prime stime da confermare, si sarebbe sviluppato su un argine in zona Ponte Tre Canali, in località Matilde. Non è escluso - ma resta un'ipotesi - che si tratti di colpa per un focolaio appiccato per ripulire le erbacce a margine di qualche fondo agricolo.
Poco hanno potuto le squadre di Vigili del Fuoco, ARIF e Protezione Civile arrivate tempestivamente sul posto, dopo le prime segnalazioni da parte di numerosi cittadini, con i rispettivi mezzi antincendio. Le altissime fiamme, sospinte dalla brezza marina, hanno sconfinato in poco tempo sull'argine meridionale del lago di Lesina, percorrendolo in direzione della foce del fiume Lauro. Impossibile intervenire da terra nel canneto: gli uomini dei Carabinieri Forestali, esperti conoscitori del luogo, hanno da subito consigliato il DOS dei Vigili del Fuoco di richiedere l'intervento aereo. In pochi minuti due canadair, dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, hanno effettuato una serie di lanci (filmati da più utenti della rete) evitando il peggio e, per fortuna, hanno terminato poco prima dell'imbrunire (di notte non vengono effettuati voli antincendio).
Resta, oltre ad una vastissima superficie ridotta praticamente in cenere, il danno pesante al particolare ecosistema di una delle riserve più importanti d'Italia: non si esclude la distruzione di nidiate, specialmente di folaghe, mentre lo stato dei luoghi creerà sicuri problemi alle specie migratorie in arrivo nel prossimo inverno.
(Si ringrazia per le foto Leo Cipriani e Rocco Manduzio)