Maltempo, la conta dei danni

Il Comune richiederá il riconoscimento dello stato di calamitá naturale

Procede senza sosta, dalla prima mattina di ieri, la stima delle criticitá su tutto il territorio di San Nicandro Garganico, funestato la sera del 26 agosto da forti temporali, con quantitativi di precipitazione che hanno superato di molto i 100 mm.

Molti i danni a garage, interrati e scantinati, specie nei quartieri C11, Brenna, Pilarossa, Stazione, come anche alla viabilitá soprattutto nella Piana di Sagri e Sacca Orientale. In ginocchio il comparto agricolo: intere piantagioni di ortaggi sono irrimediabilmente andate e danni si registrano anche al comparto olivicolo, già messo a dura prova dai parassiti e da una stagione non affatto favorevole. Mentre chi può, sta correndo a ultimare la vendemmia per evitare che il prodotto perda di qualità.

Al lavoro da ormai tre giorni il servizio manutenzione dl Comune e la Polizia Locale, Anas, Enel, servizio strade della Provincia di Foggia ma soprattutto l'AVERS Protezione Civile, che ieri ha provveduto al recupero di molte auto rimaste in panne e allo svuotamento di ambienti allagati.

Intanto il sindaco Costantino Ciavarella, che ha seguito gli eventi dopo l'attivazione del C.O.C. (Centro Operativo Comunale) nella serata di domenica, ha annunciato che oggi si provvederà a deliberare la richiesta del riconoscimento dello stato di calamitá naturale, anche al fine di richiedere aiuti economici per gli ingenti danni subiti.

Ringraziamenti sono stati espressi da più parti all'AVERS e ai Carabinieri, inclusi i Forestali, attivatisi tutti sin dalla prima pioggia, che hanno tratto in salvo alcune persone sulla SP 41 e in alcune zone interne, con il supporto della struttura comunale.

Ritardo negli interventi e scarsità di coordinamento, invece, è stata lamentata nei confronti della Provincia di Foggia e della Prefettura: mai attivata la sala operativa provinciale di Protezione Civile e per vedere una squadra di Vigili del Fuoco, si è dovuto attendere oltre la mezzanotte.

Saranno ora i tecnici e le strutture competenti ad accertare ritardi e responsabilità, nonché a censire i danni. Certo è che in tema di Protezione Civile, ai comuni mancano risorse e mezzi e occorrerebbe maggiore fluiditá nell'attuazione delle disposizioni di emergenza

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