Da tutta la Puglia per l'ultimo saluto a Carmelo D'Addetta

Presenti sindaci e Polizia Municipale dei comuni limitrofi, rappresentanze anche da Bari e Barletta

E' stato il giorno del lutto e della commozione, oggi a San Nicandro Garganico, ma anche degli onori solenni tributati a Carmelo D'Addetta, il vigile urbano morto lo scorso 13 novembre dopo tre mesi di agonia nell'Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. In centinaia gli agenti di Polizia Municipale e i loro comandanti convenuti dai comuni della Capitanata e della Puglia per tributare l'ultimo saluto all'amico e collega, che ha perso la vita per causa di servizio mentre era impegnato su un incidente che, pochi minuti prima, aveva tolto la vita a tre ragazzi il giorno di Ferragosto.

Alle 7:00 del mattino la camera ardente allestita presso il Comando di Polizia Municipale di via Nino Rota a cura del comandante Pietro Bortone, in preda alla commozione per aver perso uno degli uomini più validi e disponibili ma anche un amico. Tra i primi a giungere al feretro, i volontari dell'AVERS Protezione Civile, di cui Carmelo faceva parte da qualche anno. Quindi il sindaco di San Nicandro, Costantino Ciavarella, il presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta, i colleghi e i sindaci dai comuni limitrofi. Tra essi anche il sindaco di Torremaggiore, Lino Monteleone con la sua concittadina, la ragazza superstite di quel terribile incidente di Ferragosto sulla SS 693, che da poco ha ripreso a camminare dopo lunghi mesi di convalescenza. Presenti anche rappresentanze dei Carabinieri, della Polizia Stradale, dei Vigili del Fuoco e del servizio 118, tutti quanti avevano condiviso con Carmelo quell'emergenza per lui fatale, fino a sera, sotto un violento temporale.

Poco dopo le 10:00, si è incamminato il corteo funebre, aperto dai gonfaloni listati a lutto delle città di San Nicandro Garganico, Barletta e Torremaggiore. Dietro, le bandiere del sindacato di Polizia Municipale e dell'AVERS, le due realtà in cui Carmelo era attivo fino all'ultimo, rappresentate anche da due corone di fiori e dai cuscini su cui poggiavano il berretto di servizio e quello di volontario. Il corteo, scortato da auto e moto della Polizia Municipale, dopo aver attraversato una piazza IV Novembre ricolma di auto di servizio con i lampeggianti accesi, ha sostato davanti a Palazzo Zaccagnino, sede municipale, dove il suono del silenzio ha voluto tributare l'estremo saluto dei colleghi e dell'Amministrazione comunale. Quindi, l'arrivo alla Chiesa del Carmine, la parrocchia che Carmelo e la sua famiglia frequentavano da sempre. In chiesa, ad accogliere il feretro avvolto dal tricolore, una marea di gente, la maggior parte dei quali amici, familiari, conoscenti. E un grande ritratto, a destra dell'altare, quello di Carmelo alla cerimonia del 25 Aprile.

Un buon padre, un uomo assai conosciuto e stimato che ha dato la vita nell'adempimento del suo dovere, in un incidente stradale. Così lo ha ricordato nell'omelia il parroco don Giancarlo Borrelli, che in un accorato saluto ha aggiunto "grazie Carmelo, per il tuo impegno al servizio della tua gente". Al termine della messa, la preghiera del volontario, letta da un collega dell'AVERS e un pensiero a nome di tutti i vigili urbani scritto da uno degli agenti presenti. Quindi i brevi interventi di saluto dei sindaci Ciavarella e Monteleone. Infine, i commoventi messaggi dei due figli minori di Carmelo, Rossella e Francesco, mentre il primogenito Domenico ha ringraziato tutti per gli onori ricevuti a nome della famiglia, in particolare di Maria, moglie di Carmelo straziata da un dolore così grande, e del secondo figlio, Angelo.

All'uscita dalla chiesa, il feretro è stato accolto ancora dal suono del silenzio e da un lungo applauso della piazza piena di gente e di autorità, che ha accompagnato il lancio di palloncini tricolore a forma di rosario. Il corteo, con la scorta ufficiale, ha poi proseguito verso il cimitero, dove la salma è stata tumulata nel pomeriggio.

Resta il vuoto di una persona cara a molti, ancora necessaria ad una famiglia giovane e numerosa. E il ricordo commosso di tanti, quale uomo per bene e lavoratore dalla disponibilità singolare.

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