Antimafia teme infiltrazioni in Gial Plast

La società che gestisce i rifiuti a San Nicandro al centro dell’interdittiva della commissione

Interdittiva antimafia per Gial Plast, azienda con sede a Taviano attiva nel settore rifiuti e titolare del servizio di raccolta in molti Comuni del Salento e della Puglia. Notificata nella serata di ieri, l'interdittiva firmata dal prefetto Maria Teresa Cucinotta è va ricordato un provvedimento di carattere preventivo, che mira a evitare eventuali tentativi di condizionamento mafioso di una impresa.

Ciò detto, il provvedimento è destinato comunque a scatenare un terremoto nel già complesso mondo dei rifiuti pugliese, che per anni ha funzionato con il sistema delle proroghe contrattuali - additate dall'Anac di Raffaele Cantone come un propellente a possibili infiltrazioni e corruttele - e all'interno del quale appena pochi mesi fa anche un'altra impresa, la Igeco, è stata raggiunta da interdittiva antimafia (il provvedimento è sub iudice, al Consiglio di Stato).

Come nel caso di Igeco finita sotto i riflettori della prefettura di Roma per assunzioni in odore di mafia anche per Gial Plast il nodo che ha convinto il prefetto Cucinotta a firmare l'interdittiva sono circa 30 contratti di lavoro, su 500 unità complessive, ad altrettanti dipendenti condannati in passato per i cosiddetti reati spia del condizionamento mafioso. In parte incensurati ma ritenuti comunque contigui alla criminalità organizzata, in parte, ancora, con precedenti penali generici.
Un ulteriore elemento di valutazione per gli uffici prefettizi è stata la presenza di procedimenti penali a carico di uno dei tre amministratori della società (conclusi con sentenze di non luogo a procedere per prescrizione, con assoluzioni per insussistenza del fatto e un terzo ancora in fase dibattimentale).

«La società spiegano gli avvocati Luigi Quinto e Michele Bonsegna, che la rappresentano ci ha incaricati di predisporre ogni iniziativa utile a ristabilire la verità dei fatti e la estraneità della ditta ad ogni tentativo di infiltrazione mafiosa». «Il primo passo - ha spiegato l'avvocato Quinto - sarà quello di esaminare tutta la documentazione su cui si fonda il provvedimento, dopodiché proporremo, comunque in tempi brevi, ricorso davanti al giudice amministrativo avverso il provvedimento che riteniamo, comunque, fin da ora, ingiusto e sproporzionato avuto riguardo alle circostanze segnalate dalla prefettura e che finisce con il punire una società che nel corso della sua storia imprenditoriale si è contraddistinta per correttezza e trasparenza dei comportamenti, oltre che per la qualità dei servizi erogati. Non è stata ad esempio adeguatamente valutata la circostanza per cui la quasi totalità dei dipendenti segnalati come controindicati sono stati assunti dalla società per effetto della cosidetta clausola sociale che impone al nuovo gestore del servizio il riassorbimento del personale della ditta uscente».

Gial Plast effettua il servizio in molti Comuni del Salento e della Puglia, come si diceva. Ecco l'elenco completo, desunto dal sito dell'azienda: Alessano, Alezio, Alliste, Calimera, Caprarica, Gallipoli, Martignano, Morciano di Leuca, Parabita, Presicce, Racale, Salve, Sogliano Cavour, Taviano, Tiggiano, Tricase e Ugento. 
In provincia di Brindisi: Cisternino, Fasano, Ostuni.
In provincia di Foggia: Ischitella, Rodi Gargarnico, San Nicandro Garganico.

fonte: quotidianodipuglia.it

 

Menu