Aggressione alle Poste, assolto uno degli imputati

Rinviato a giudizio l'altro fratello

E' stato assolto uno dei due imputati riguardante l'aggressione nei confronti di due Carabinieri avvenuta all'ufficio postale di San Nicandro Garganico lo scorso 9 dicembre (link alla news).

«Il 24 lugio 2020 il gup Bencivenga ha assolto uno dei due fratelli imputati, quello che aveva richiesto di definire il procedimento nelle forme del rito abbreviato condizionato, rinviando a giudizio l'altro fratello - è quanto ci ha comunicato alla nostra redazione l'avvocato difensore Antonio Gabrieli - L'imputato assolto è quello nei cui confronti vi erano più elementi di prova contro (l'altro fratello, per il quale si è scelto il rito ordinario, infatti, si è sempre dichiarato estraneo a tutti i fatti, non avendo rivestito parte attiva nella vicenda).

L'imputato assolto, nel corso dell'abbreviato condizionato, ha ammesso di aver tirato uno schiaffo al carabiniere senza però essere consapevole della qualifica che costui rivestiva. Alla reazione del Carabiniere di Cagnano Varano, che chiedeva rinforzi ai colleghi di San Nicandro Garganico, l'imputato fuggiva semplicemente; pertanto, la frattura riportata dall'operatore di PG era il frutto di una caduta accidentale derivata dal tentativo maldestro di rincorrere l' imputato fuggitivo.

L'imputato giudicato - prosegue ancora il difensore - con il rito abbreviato condizionato ha poi chiesto di sottoporsi a perizia psichiatrica, il cui risultato - inizialmente - è stato quello di una perfetta capacità d'intendere e di volere, con un giudizio di grave pericolosità sociale. Innanzi a tale esito negativo della perizia,  la sottoscritta difesa, previo illuminanti indicazioni e suggerimenti ricevuti dalla collega avv. Giada Ficarelli, ha eccepito le incongruenze delle conclusioni del perito nominato dal Giudice, ottenendo che il Giudice disponesse una seconda perizia,  nonostante l'avviso contrario del PM e dei difensori dei carabinieri che si sono costituiti parti civile.

Il secondo perito ha così ribaltato il giudizio del primo risultato peritale, riconoscendo l'imputato incapace d'intendere e di volere al momento dei fatti, con una pericolosità sociale decisamente attenuata. 

Al Giudice,  pertanto, - conclude - non è restata altra possibilità che assolvere l'imputato che aveva scelto il rito abbreviato, disponendo la sua immediata scarcerazione, nulla riconoscendo ai carabinieri costituitisi parte civile, rinviando a giudizio il fratello che aveva scelto il rito ordinario (nel corso del quale avrà occasione di dimostrare la propria innocenza rispetto si fatti contestati)».

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