Da Nottingham a Lesina con il Forest nel cuore

Maurizio Volgarino e i suoi ragazzi tornano a rappresentare i Reds a Milano

Che la Premier League sia uno dei campionati più seguiti al mondo, con un buon numero di seguaci anche in Italia, è cosa risaputa. Che ad essere tifata in un piccolo centro del Gargano sia una squadra non più alla ribalta del calcio inglese come il Nottingham Forest, invece, è una notizia.

Si chiama Maurizio Volgarino, vive a Lesina, è originario di San Paolo Civitate, ha vissuto a Nottingham e va matto per il Forest – e per il Foggia – e, dopo anni in Italia, continua a seguire la sua squadra del cuore, non più agli albori ma comunque dal passato glorioso.

“Sono il terzo figlio di due emigranti foggiani e precisamente di San Paolo di Civitate, che negli anni ‘60 sono andati a cercare fortuna in Inghilterra e precisamente a Nottingham. Sono nato a Sneinton, un piccolo quartiere a pochi chilometri dal “tempio” – The City Ground – in una piccola casetta. Mia madre mi racconta sempre che sono nato subito dopo di aver visto proprio una partita infrasettimanale del Forest, quindi nato con il “pallone tra le mani” ed ovviamente come supporter dei Reds” racconta Maurizio a www.sannicandro.org.

“Fin da piccolo, ho iniziato ad andare allo stadio a vedere tutte le partite casalinghe del Forest in quanto sia mio padre che mio zio, soprannominato “George Best” in virtù del suo taglio di capelli simile a quello del famosissimo calciatore irlandese del Manchester United, hanno trasmesso in me la loro immensa passione per il Forest. Quindi, da ragazzino ho avuto l’onore e soprattutto la fortuna di aver vissuto i “glory days” della storia del calcio del NFFC dal vivo. Solitamente, viene ricordata la prima partita, ma ne ho viste talmente tante che non ricordo quale fosse stata la prima vista ma posso dirvi che quella che mi è rimasta nella mente fu la gara in cui siglò il primo gol Garry Birtles nella porta verso il Trent End nella partita di andata della European Cup proprio contro il detentore e fortissimo Liverpool di vari campioni come Clemence e Dalglish nel 1978”.

Poi, i genitori decidono di rientrare in Italia, ma Maurizio non si dà per vinto e continua a nutrire la sua passione per i reds d’Oltremanica. “All’età di 15 anni,” spiega Volgarino “i miei genitori – purtroppo per me – hanno deciso di rientrare in patria a San Paolo di Civitate proprio mentre giocavo per il settore giovanile del Forest, nei Junior Reds. Ma, nonostante tutto questo, non hanno portato via la mia passione che è sempre rimasta a Nottingham, non ho mai tifato per una squadra d’élite italiana come il Milan, Juve o Inter. Dall’Italia riuscivo a seguire la mia squadra del cuore solo attraverso qualche magazine come il Guerin Sportivo ma poi, grazie all’avvento di internet, le mie preghiere sono state ascoltate e ho potuto così iniziare nuovamente a seguire la squadra in modo più continuo. Sui vari social network non c’erano ancora gruppi di tifosi italiani, così mi iscrivo in quello maltese che tutt’ora esiste e saluto. Ma dentro di me c’era sempre l’idea di fare un gruppo mio, di supporters qui in Italia ma, sorprendentemente, sono stato anticipato da Valerio Di Piano, un giovane ragazzo di Salerno, e da Agostino Costanzo di Frattamaggiore, vicino Napoli, che condividono la mia stessa passione e mi hanno subito invitato ad iscrivermi nel loro gruppo: Nottingham Forest Italian Supporters est 2012, di cui sono diventato il Capitano nonché promosso Player Manager della squadra di calcetto creata per il 4° torneo dell’Italian Connection organizzato da quellichelapremierleague chiamato “Robin Hood Reds””.

E con la squadra di calcio a 5 arriva la soddisfazione più grande. “Attualmente, siamo poco meno di 700 iscritti nel gruppo Facebook e, visti i risultati ottenuti grazie al già citato torneo che si è svolto a Milano, dove tra l’altro abbiamo portato a casa un trofeo prestigioso per la policy che il Forest ha sempre avuto, ovvero la Fair Play Cup – il nostro famosissimo manager Sir Brian Clough starà sorridendo dal cielo e mi sarà dicendo: “good lad!”. L’Italian Connection per me è il miracolo che aspettavo da tempo. Rappresentare la mia squadra del cuore, qui, in Italia, tra gli altri supporters di squadre inglesi, è motivo di immenso orgoglio, una cosa unica e straordinaria. Il 10 giugno ci sarà la 5^ edizione del Torneo Italian Connection che sarà disputata in onore del giovane Emanuele Gazzotti, dell’Italian Gooners – Arsenal – scomparso qualche giorno fa, dove siamo stati sorteggiati nel gruppo “Matt Busby” con i rappresentanti di Tottenham Hotspurs, Manchester United, Liverpool e Leeds United. Devo ringraziare appunto i miei presidenti Valerio e Agostino che mi hanno dato campo libero fidandosi pienamente e ciecamente in me e Fabio Vinceguerra che ha fortemente voluto la nostra partecipazione”.

Nel team di Maurizio, qualificatosi per le finali meneghine del torneo, ci sono il capitano Enrico Pezzicoli, il vicecapitano Primiano Schiavone, il portiere Antonio Nista, oltre ai calciatori Alessandro Occhicone, Gaetano Pezzicoli, Giuseppe Matera, Emilio Iacobazzi, Angelo Di Mauro, Gianluca Micale, Michele Pedicillo e Michele Leggieri.

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