F.A.I. finalmente ciò che è necessario

Il resoconto dell'incontro dello scorso 26 giugno

Anche a San Nicandro può nascere un punto FAI, Fondo Ambiente Italia. Lo ha auspicato, davanti ad una cinquantina di cittadini attentissimi, Nico Palatella, da anni impegnato a promuovere e ad attuare progetti di rilancio, anche produttivo, che riguardano i beni culturali della Puglia.

L’incontro, pur preparato in pochi giorni, ha messo parecchia carne a cuocere e suscitato interessanti aspettative. Presenti, oltre alla Delegazione provinciale del FAI, con il responsabile Palatella (anche come rappresentante dell’Associazione italiana degli Alberghi per la Gioventù) e il Vicedelegato Lors Castriota Skanderbegh,  il sindaco Pierpaolo Gualano e il presidente del consiglio comunale Domenico Fallucchi, gli eredi del castello sannicandrese, Giovani Tozzi e Felice Centulio, e l’esperta di beni culturali, la sannicandrese Giovanna Soccio.

Temi dominanti, oltre alla progettualità e magari alla conseguente realizzazione, l’indispensabile presa di coscienza diffusa, se non popolare, a riguardo dell’uso cui destinare i beni culturali del territorio sannicandrese; magari in consorzio con i comuni confinanti. San Nicandro, infatti, possiede molte potenzialità in merito, sia strettamente comunali che in quanto Parco Nazionale del Grargano: il borgo di Torre Mileto e Dèvja con la chiesa e il suo parco a nord, Sant’annéa ad ovest, San Giuseppe in quanto parco comunale, il castello e la potenzialità del centro storico che gli sta attorno, ma anche la dolina carsica di Pozzatina, un migliore itinerario turistico verso Castelpagano con San Marco ed Apricena a sud, i quattro ed oltre chilometri di statale 89 Garganica, panoramica verso Sànd’N’cóla, lo stesso San Nicola Imbuti a est, e l’attività di osservazione faunistica sul lago di Lesina ancora ad ovest.

Di potenzialità quindi ve ne sono abbastanza. Occorre rimboccarsi le classiche maniche ed organizzare innanzitutto le idee. Ma non fermarsi al pur necessario dibattito, ricordo, iniziato già con la riunione di venerdì scorso. Esso proseguirà, infatti, con una ulteriore riunione, ipotizzata nel prossimo settembre, in cui saranno messe a fuoco le idee, partendo dall’organizzazione di base FAI.

In particolare, per quanto concerne il castello, dagli eredi è stata ribadita la disponibilità alla sua necessaria destinazione a un opportuno uso pubblico. Mai come ora è indispensabile una rivoluzione nella considerazione del bene culturale. Abbiamo la possibilità di partire da un Punto FAI locale, tenendo conto che la cultura può diventare uno degli strumenti più produttivi di benessere per tutto il territorio, e non solo del Gargano settentrionale e, in primis, di San Nicandro.

Menu