Pubblica illuminazione, ombre sul project financing di 20 anni

Una delle aziende non ammesse scrive alla Procura della repubblica

La Giagnorio srl, ditta sannicandrese di costruzioni, restauri e impiantistica, ha formalizzato denuncia alla Procura della Repubblica di Foggia, al Prefetto di Foggia, a discapito dell'ufficio lavori pubblici del comune di San Nicandro Garganico, in merito al project financing per il rifacimento della pubblica illuminazione che venerdì andrà in consiglio comunale. Lo fa sapere il rappresentante legale dell'azienda, Luca Giagnorio.

"Abbiamo aspettato quattro mesi, abbiamo sollecitato tre volte, - scrive Gianorio in una nota inviata a sannicadro.org - dopo aver avanzato regolare richiesta di accesso agli atti per la scelta del progetto promotore per l'efficientamento energetico dell'impianto di pubblica illuminazione di San Nicandro Garganico. Ci è stato negato di visionare e verificare tutta la documentazione prodotta dalla società con sede a Potenza e Milano (la vincitrice RTI 2° Illuminazione Pubblica Srl, ndr), a verificare se tutti i requisiti prodotti, richiesti nella scelta del progetto migliore corrispondessero a verità".

Il 9 luglio 2019 la giunta comunale di San Nicandro aveva formulato atto di indirizzo al responsabile del settore Lavori pubblici, Luigi Cicchetti, per avviare un procedimento di acquisizione di manifestazione di interesse per la gestione, manutenzione ed efficientamento energetico della rete di pubblica illuminazione e degli impianti semaforici del comune. Al Comune sono pervenute ben 4 richieste, giudicate poi da una commissione di ingegneri composta dal presidente DomenicoTrotta, responsabile tecnico del Comune di San Paolo di Civitate, Angelo Capozio, responsabile area tecnica del Comune di Carlantino, dal sannicandrese Nazario Vocino, come tecnico esterno esperto del settore e il segretario Giuseppe Manduzio, istruttore del Comune di San Nicandro Garganico, oggi in pensione. La commissione ha poi selezionato la proposta progettuale del RTI costituito dal colosso bresciano A2A Illuminazione Pubblica Srl e la Selettra SpA con sede ad Avigliano. Quest'ultima, gestisce già gli impianti di Deliceto, Biccari, Poggio Imperiale e Stornara. La GIone SpA, con cui la Giagnorio srl ha costituito un'ATI, è invece arrivata seconda con una proposta progettuale più rspondente alla realtà, secondo Giagnorio.

"Anche noi, insieme ad un'equipe sannicandrese - spiega Giagnorio - nel gennaio 2019, su richiesta dell'attuale amministrazione comunale abbiamo protocollato una proposta progettuale per la messa a norma dell'impianto e la posa di led su tutto il territorio comunale, una volta protocollato, il silenzio assoluto, senza essere più considerati; poi un susseguirsi di altre aziende extra regionali, invitate da qualche consigliere a proporre i loro progetti, fino alla scelta di un faraonico progetto, che di faraonico rimane solo sulla carta, perché impensabile realizzarlo in un comune come il nostro".

Il project financing ammonta a 4.036.621 di euro di investimento tramite finanziamento a tasso fisso del 3.90% per 20 anni. Il costo annuale che il comune dovrebbe sostenere è di 494,390 euro, con un abbattimento dei costi di energia elettrica pari a -67% a vantaggio del comune, secondo quanto garantito dalla A2A.

"Non vorremmo che finisca come l'altro progetto di project financing del 2009 per la realizzazione di loculi comunali nel nostro cimitero, che dopo dodici anni l'impresa di Isernia, una spa, non ha realizzato neanche il 20% di quello che aveva promesso, - ritiene Luca Giagnorio - il tutto a discapito dei colombari comunali che dovevano essere subito ristrutturati, ma che fino ad oggi versano in uno stato di abbandono e soprattutto pericolanti, con un danno economico non indifferente per il patrimonio comunale, con contratti scaduti, cronoprogrammi lavori non rispettati e nessuno che li abbia mai controllati. Speriamo nel buon senso dei consiglieri di maggioranza e di opposizione, di non avvallare nel prossimo consiglio comunale di venerdì, il progetto voluto con insistenza dell'assessore ai lavori pubblici (Fabrizio Casimiri, ndr) di Vico del Gargano e dai suoi stretti collaboratori".

La proposta è fissata come primo accapo del consiglio comunale di domani, previsto alle 16:30 in prima convocazione. Ma i mugugni e i dubbi sono notevoli già nella stessa maggioranza. Per molti, cedere l'impianto per 20 anni equivarrebbe ad un'arma a doppio taglio. E alcuni consiglieri non si spiegano perchè la questione sia approdata direttamente in consiglio, senza un passaggio almeno formale in giunta.

L'unica certezza, è che l'impianto di pubblica illuminazione su tutto il territorio comunale è ormai al collasso, vecchio di oltre 30 anni. E le previsioni dei costi da sostenere per l'ammodernamento potrebbero essere fin troppo ottimistiche rispetto alla situazione reale.

(Foto di repertorio)

 

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