Oggi ai docenti. E domani? E mo' basta!

Le considerazioni dell'On. Marinacci sulla situazione di migliaia di docenti

Oggi nel nostro, sempre più tartassato meridione di quello che una volta era definito da tanti "Il Bel Paese", si vivono veramente momenti di angoscia vera nelle famiglie dei nostri docenti (tanti... troppi momenti tristi negli ultimi venti anni per questa classe di formatori che, dopo la famiglia, sono i veri assi portanti di una educazione seria e con i valori non negoziabili) che devono andar via dalle loro sedi, dalla loro terra e devono trasferirsi definitivamente al nord... o sono licenziati!

Giovani docenti ma soprattutto mamme, padri e insegnanti, con oltre venticinque anni di insegnamento e di anni di precariato alle spalle, diventati finalmente di ruolo, ricevono da questo Governo, mai eletto dalla gente, "IL BOCCONE AVVELENATO" dell'emigrazione culturale forzata... o del licenziamento obbligatorio!

Certo, non voglio difendere nessuno, perché il lavoro ognuno di noi o se lo inventa, o se lo cerca o se lo conquista. Comunque, lotta per trovarlo e poi difenderselo, nelle vicinanze del luogo natio e mi dispiace per coloro i quali non ci sono riusciti. Ma tutto ha avuto un inizio certo, quindi, doloroso ma fin dall' inizio ci fu una scelta. Da un lato sono meno scontento perché tanti insegnanti (spero che ora capiscano e tornino sui propri passi politici perché sbraitare è facile, governare è un poco più difficile), appena avuto il classico "posto fisso", anche nella scuola di Stato, si iscrivevano immediatamente al sindacato oppositore del governo centrista dell' epoca per potersi far valere...e cambiavano casacca politica... dalla sera alla mattina!! Ma di ciò non mi spavento più di tanto, vista ormai la compagine multicolori, variabile, e a gettone, che continua a non governare la nostra città.... Sono, invece, veramente addolorato nel pensare a quelle mamme e a quei papà-insegnanti che, dopo aver studiato una vita e studiano ancora (perché nella scuola new-wave gli esami e gli impegni sempre crescenti... non finiscono mai!), hanno fatto sacrifici enormi, lottato per un mensile da fame ma certo e subìto, giorno dopo giorno, immani delusioni e frustrazioni pur di vedere, alla fine, il loro nucleo famigliare ricongiunto e poter crescere i propri figli, che hanno bisogno, per crescere sani, di entrambi i genitori e di educatori seri e preparati... e i nostri docenti italiani lo sono e ora se ne devono andare via... Dove? Dove questo governo illiberale e fuorilegge li manda via... e d'imperio!

E MO' BASTA!

Fino a quando i democristiani hanno governato questo paese, tanto scempio ed accanimenti verso la famiglia vera, le istituzioni, le persone e disprezzo dei ruoli importanti come gli insegnanti... non c'è mai stato! Anzi, non c'era legge che non guardasse alla famiglia, al suo futuro e alla sua difesa. Si giustificava il tutto in quanto si ragionava, e a giusta causa così, "Se la famiglia è forte, il comune è forte, la provincia è forte, la regione è forte, LO STATO è FORTE". In questo ultimo ventennio li abbiamo provati tutti questi venditori di fumo, perditori di tempo e arrivisti dell'ultima ora senza scrupoli e allora?? Chi lascia la via vecchia e ne intraprende una nuova, sa quel che lascia...ma non sa cosa trova!

Ritorniamo a difendere i valori veri, la famiglia vera, al rispetto di chi educa col cuore e con la mente i nostri figli e poi, una volta a casa, non smette mai di essere, prima insegnante e poi, madre o padre ed educatore.

ORA BASTA!

I nostri insegnanti sono fra i meno pagati, sono fra i più tartassati e i più bistrattati, però sono tra i più bravi d'Europa... quindi, non possiamo più permettere a Matteuccio e compagnucci di umiliarli ancora. Certo mi sovviene un proverbio di saggia cultura contadina che citava: "Chi è causa del suo mal che pianga se stesso". Come mai, prima moltissimi di essi protestavano per un non nulla...o tanto per protestare, invece, oggi, dove sono i tanti contestatori radical chic dell' epoca?? E' ora che ci sia un esame di coscienza e che anche loro scendessero, ancora, una volta, in piazza per protestare, non contro una riforma o altro, ma contro chi li vuole eliminare proprio! E dove sono i loro capi popolo che una volta sbraitavano nelle piazze contro tutti quei governi ante anno '94?...

Una volta c'era la Democrazia Cristiana che della famiglia, del principio di sussidiarietà e dell'insegnamento nelle scuole ne aveva fatto un dogma sacro e non negoziabile. E ora?

Una volta i piemontesi occupatori del nostro bellissimo regno delle due Sicilie ci dicevano, per non ammazzarci subito, che dovevamo scegliere: "o brigante o emigrante" e così o ci cacciavano dalla nostra terra o ci uccidevano senza un processo e senza nessuna pietà. Non vorrei che oggi questo triste motto tornasse tristemente di moda con qualche cambio di sostantivo e si cominciasse a dire: "Insegnante? O disoccupato o emigrante!".

Meditate gente... meditate. Oggi tocca ai docenti... domani? Proverbio del giorno: " chi pecora si fa... il lupo se la mangia".

Non vorrei che il "lupo Renzi" col suo modo di fare e di agire moto bizantino "Dividi et impera" mangiasse una categoria impiegatizia per volta, riducendoci ulteriormente alla fame... E noi? Tutti zitti e tutti giù la testa...

NOI DEMOCRISTIANI VERI E NON PENTITI CI SIAMO. E SIAMO PRONTI ALLA LOTTA... SEMPRE! E SEMPRE PER I VALORI NON NEGOZIABILI! Però ci dovreste richiamare per tornare... Pardon... basterebbe l'arma democratica che noi abbiamo sempre concesso a tutti: IL VOTO! Ammesso che Renzi ce lo permetta ancora.

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