Crisi al Comune, proseguono le consultazioni dei gruppi politici

Ciavarella tenta il bis ma la confusione regna sovrana

Continuano senza sosta le consultazioni del sindaco di San Nicadro Garganico Costantino Ciavarella, che la mattina del 29 aprile scorso, all'esito di un incontro con la maggioranza, ha rassegnato le proprie dimissioni da primo cittadino. Ora è una corsa contro il tempo per tentare di salvare il salvabile, con Ciavarella che sta incontrando a turno tutte le forze politiche che compongono il consiglio comunale per capire quante e quali chances ha di andare avanti con una maggioranza più stabile e meno litigiosa di quella venuta fuori dalle elezioni del 2018.

Nel tentativo di dare una lettura a quanto si muove nel sottobosco della politica locale, tuttavia, sembra che sia la confusione a regnare sovrana e il rischio per Ciavarella è di ritrovarsi in una situazione ben peggiore di quella da cui, nel 2015, riuscì il suo predecessore Gualano: dopo le dimissioni del sindaco, infatti, non sono seguiti al momento altri fatti politici ufficiali e degni di nota.

Come, ad esempio, l'azzeramento della giunta, ovvero il "tabula rasa, punto e accapo" chiesto a gran voce dai consiglieri PD Gianpaolo D’Antuono, Mario D’Ambrosio e Arcangela Tardio nell'incontro di sabato scorso, per far si che a Pozzo Bove possa prendersi almeno in considerazione qualsiasi ragionamento di responsabilità. Sempre che, consultato il partito, i consiglieri abbiano carta bianca per andare avanti nelle trattative, sebbene per tanti l’ingresso del PD sarebbe ormai cosa certa. “Chiacchiere”, smentiscono i dem.

Zero a zero e palla al centro, dicono i beninformati, sarebbe anche la richiesta avanzata dal gruppo misto di opposizione con Fabrizio Tancredi a condurre gli incontri, mentre Pierpaolo Gualano avrebbe assicurato un sostegno esterno disinteressato. Ventilate e poi smentite, almeno al momento, le voci di contatti tra Tancredi e il gruppo politico che fa capo al consigliere comunale Anna Laura Frattollino e all’ex assessore Alessandro Calello.

Ben diversa la situazione di Antonietta Tiscia, anche lei parte del gruppo misto di opposizione. Nel mentre suo marito Lello Ciavarella sarebbe pronto al grande ritorno in politica con la patacca, pare in dirittura d'arrivo, di coordinatore cittadino di Forza Italia, Tiscia si spende ad assicurare, quasi in formato Boccia-Di Girolamo al contrario, che lei e il marito percorrono strade politiche diverse. Non sembrerebbe comunque assai entusiasta di un ingresso nella presunta nuova maggioranza di Ciavarella, dicono, tanto più che il gioco politico dei coniugi Ciavarella-Tiscia è evidentemente a doppia mandata e perciò difficile da leggere.

Al contrario di Lorena Di Salvia, consigliere comunale in quota Forza Italia, che secondo voci di corridoio sarebbe ben disponibile a costruire una nuova maggioranza, anche con pezzi di centrosinistra, cosa quest’ultima che farebbe storcere il muso ai big forzisti foggiani. La stessa ha tuttavia smentito qualsiasi valutazione affrettata, restando in attesa, con il suo partito, di nuove indicazioni emerse dal primo giro di consultazioni.

Fuori discussione il sostegno incondizionato a qualsiasi mossa del sindaco da parte dell’UDC, con i consiglieri Maura Di Salvia, tra l’altro nipote del primo cittadino, e Antonio Zuccaro, che oltre ad essere fedelissimo di Ciavarella è anche consigliere provinciale e qualsiasi scioglimento anticipato del consiglio comunale, lo estrometterebbe da Palazzo Dogana. Sembrerebbe che in una futura, eventuale nuova maggioranza, l’UDC possa riconfermare anche l’attuale assessore Costanza Di Leo, sempre che l’azzeramento chiesto dalle opposizioni ammetta deroghe.

La nebbia si fa più densa avventurandosi nel resto della maggioranza (o ex tale). Il primo nodo riguarda casa Lega, dove sembra che i consiglieri Valentino Costantino Sassano e Liliana Stanisci, ormai ai ferri corti con il segretario e assessore Antonio Berardi, siano ben intenzionati a portare avanti l’azione amministrativa in maggioranza, proponendo un altro nome in giunta. E proprio su questo punto sarebbe nata la baruffa dei giorni scorsi nel partito di Salvini: i due consiglieri starebbero chiedendo già da tempo al sindaco di sostituire Berardi con un nome che risponda più a loro e che, stando alle dichiarazioni di Berardi nel suo ultimo comunicato circa “qualcuno che tanto scalpitava per fare l’assessore a tutti i costi pur di non lasciare il proprio paese”, potrebbe essere, dicono i più maliziosi, il marito della Stanisci, Gianluca Cervone.

Secondo testimoni della riunione di maggioranza tenutasi la mattina del 29 aprile, Ciavarella avrebbe dunque detto di non fidarsi più, almeno per come stanno oggi le cose, di gran parte della maggioranza. Tra cui il gruppo misto dei consiglieri ex forzisti Anna Angela Accadia e Pierpaolo Mascione. Tuttavia sembra che almeno Accadia sarebbe disposta a continuare l’esperienza di consigliere di maggioranza, tant’è che il vicesindaco Antonio Zaminga è certo di restare al suo posto.

Ultima ma non meno ingarbugliata la situazione di Fratelli d’Italia. Da una parte preme di acquisirne il coordinamento il gruppo Calello-Frattollino, dall’altra i numeri del duo Loris De Luca e Leonardo Stefania farebbero comodo alla dirigenza provinciale che pensa nient’altro che alle regionali di (forse) ottobre. Ma c’è un ma. Il presidente del consiglio De Luca è in cerca da mesi di una candidatura alle regionali, preferibilmente in una lista del centrosinistra dato al momento per favorito. Nel contempo De Luca sarebbe dentro una nuova maggioranza anche con il PD a patto di restare presidente della massima assise cittadina. Benché alcune voci vogliano comunque Stefania all’opposizione nel caso di una compagine con all’interno i dem, sembra assai difficile per tutti immaginarlo distante da De Luca.

Una situazione tutt'altro che chiara, nella quale il sindaco dimissionario Ciavarella potrebbe - anzi deve necessariamente - assumere maggiori elementi in queste ore, nel secondo giro di consultazioni. E venir fuori con un'azione forte e inedita, che punti in alternativa a rinserrare le fila della maggioranza voluta dagli elettori nel 2018. Oppure costruire una nuova maggioranza cambiando la pelle del risultato elettorale ma assicurando - o almeno provarci - maggiore stabilità governativa. Il 20 maggio è più vicino di quanto si creda, tanto più se tutti sono quasi certi di restare in maggioranza, allo stesso modo in cui chi è all'opposizione è ottimista sulla possibilità di farsi "salvatore" del comune dal commissariamento. Eventualità, quella del commissario prefettizio, che - è bene chiarirlo - resterebbe per pochissimi mesi, se è vero che tutte le elezioni sono spostate ad ottobre (Covid-19 permettendo).

Certo, salvare il comune dal commissariamento vuol dire porre sul tavolo, prima ancora dei nomi, almeno qualche punto programmatico di quelli impellenti (vedi PUG, Rigenerazione urbana, SoGet, concorsi), e stabilire meriti e metodi, possibilmente nuovi. Di tutto questo però, al momento, non si sente nemmeno l'eco più lontana.

(Foto di repertorio ante emergenza Covid-19 di Nazario Cruciano)

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