Servizi sociali, la denuncia di una cittadina

"Manca organizzazione fra servizi sociali - ambito territoriale - cittadino"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera da parte della signora Nardella, rivolta al sindaco per vari disagi sull'organizzazione dei servizi sociali nella nostra città.

«Illustre Sindaco, sono la sig.ra Nardella Laura, anche questa volta Le scrivo per metterla al corrente di una situazione che, causa mancanza di organizzazione, riesce a produrre danni economici per una fascia di popolazione che dovrebbe (uso appositamente il condizionale) essere tutelata, disabili-anziani.

Mi riferisco ai rapporti fra servizi sociali –ambito territoriale-cittadino.

La Regione Puglia con Delibera G.R. n. 1498 del 17/07/2014 ha approvato il POR PUGLIA 2014 – 2020, nel cui ambito si segnala l’Obiettivo Tematico IX, nel quale sono previste risorse FSE dedicate appositamente alla attivazione di misura volte a sostenere la domanda di servizi a ciclo diurno e domiciliari sociali e sociosanitari per persone non autosufficienti, disabili e anziani, per accrescerne l’accessibilità in una logica di pari opportunità per tutti, nonché per il sostegno alla gestione dei nuovi servizi autorizzati al funzionamento sul territorio regionale.

Il PAC Servizi di Cura 2007 – 2013 prevede, in particolare, che possano essere finanziati anche i buoni servizi per l’accesso ai servizi domiciliari SAD e ADI per gli anziani e per i disabili, secondo quanto deliberato dagli stessi Ambiti Territoriali.

Il piano attuativo della Regione Puglia a valere sul Fondo Nazionale Non Autosufficienza, approvato dalla Regione in linea con il Decreto Interministeriale di riparto del FNA 2015, con Delibera G.R. n. 1533 del 06/08/2015, ha assegnato un totale di € 12.506.000,00 per il finanziamento dei buoni servizio di conciliazione con la collocazione di € 7.202.400,00 per l’avvio del finanziamento dei buoni servizi per sostenere la domanda individuale delle prestazioni SAD e ADI da parte delle persone in condizione di grave non autosufficienza

Con A.D. n. 421 del 15/09/2015, la Dirigente del Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria ha provveduto ad approvare l’Avviso Pubblico per la presentazione delle domande di ammissione al Buono Servizio per l’accesso ai servizi domiciliari e a ciclo diurno per utenti anziani e disabili non autosufficienti (quota sociale).

Inoltre, in attuazione della citata Delibera G.R. n. 1533/2015 con successivo provvedimento del Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria A.D. n. 531 del 28/10/2015 si è provveduto al riparto dei suddetti fondi sulla base di indicatori demografici e di offerta già attiva di servizi ammissibili a finanziamento.

Considerato che è opportuno dare continuità all’intervento, con particolare riferimento alle strutture a ciclo diurno per disabili e anziani e ai servizi domiciliari SADe ADI, per le quali sussistono diverse linee di finanziamento di cui sono titolari la regione ovvero gli stessi ambiti territoriali.

Con determinazione dirigenziale n. 421 del 15/09/2015, il Presidente del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito Territoriale di San Marco in Lamis, Dott. Leonardo Giordano, informava che nella Città di San Nicandro Garganico si dava avvio dal 1° ottobre 2015 al nuovo catalogo telematico della domanda per i servizi domiciliari e a ciclo diurno per persone con disabilità e anziani non autosufficienti.

Il nuovo avviso pubblico per la domanda di “Buoni Servizio”, ponendosi in continuità con l’esperienza maturata nel biennio precedente a valere su risorse FESR 2007/2013, evidenziava una novità particolarmente significativa, rappresentata dalla possibilità di accedere, attraverso il “Buono Servizio” anche a prestazioni di natura domiciliare, quali il servizio S.A.D. ed il servizio A.D.I. .

Inoltre, si chiariva che i buoni servizio potevano essere richiesti esclusivamente presso le strutture che sarebbero risultate iscritte al nuovo catalogo telematico ex A.D. n. 390/2015 e che avessero già sottoscritto l’apposito contratto di servizio con l’ambito territoriale di riferimento.

Ma tutto questo e’ stato inutile poiche’ i fondi sono stati del tutto destinati al servizio ormai vetusto SAD quindi la ditta appaltatrice non e’ stata accreditata in regione per il servizio ADI.Si chiede quindi una maggiore attenzione da parte della nostra amministrazione comunale a tutto quello che e’ ambito territoriale sociale,soprattutto nella gestione dei fondi.

Queste mancanze comportano dispendio economico per le famiglie che usufruiscono del servizio ed hanno un disabile nel proprio nucleo,  per le quali lo stato in maniera legislativa mettendo a disposizione dei fondi decide di sostenere. Inoltre sarebbe il caso di aprire un punto di informazioni al pubblico per altri benefici quali PRO.VI. e HOME CARE PREMIUM come e’ gia’ in funzione presso altri comuni,dove la famiglia del disabile possa recepire informazioni utili per poter fare quelle richieste e accedere ai fondi della regione.

Sicura di un riscontro positivo le porgo i piu’ cordiali saluti».

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