Il coraggio di opporsi

Scrivo questa lettera per raccontarvi un triste fatto, l'ennesimo, accaduto nella nostra San Nicandro. Era una serata come tante, trascorsa a lavorare sodo nel mio locale insieme a mio marito, per guadagnare giusto quel poco per tirare avanti.

Finito di lavorare, rimaniamo all'interno del locale per terminare diversi lavori di fine serata. Ad un tratto, il silenzio della notte, viene rotto dal rumore della sacinesca tirata su violentemente. Nella nostra pizzeria entrano, con violenza e cattiveria, due personaggi incappucciati. Uno rimane a fare il palo davanti alla porta d'ingresso e l'altro tenta di strappare la cassa posizionata sul bancone.

Intanto, mio marito ed una terza persona, che ci dava una mano, tentano di difendersi ma con scarsi risultati. Così, ormai è fatta, veniamo derubati.

Io cado nel più profondo panico e disperazione che si possa immaginare, forse mai provato in vita mia. Le mie urla disperate rimbombano nel silenzio di quella strada deserta, dove gli abitanti si mostrano completamente indifferenti a tutto l'accaduto.

Arrivano i Carabinieri, che si dimostrano efficienti, disponibili, gentili, insomma svolgono in modo eccellente il loro lavoro per quello che la legge consente, contrariamente di come, spesso, si pensa.

Io scoppio in lacrime, vedendomi così indifesa e tradita dai miei stessi vicini e pensando al pericolo da poco scongiurato. I personaggi si conoscono. Sono sempre i soliti, conosciuti perchè negli ultimi tempi seminano terrore e panico tra la povera gente.

Entrano negli appartamenti, derubano anziani, eseguono rapine anche a mano armata tra i vari commercianti della mia città. Non riesco a capire, come faccia la gente a restare cosi indifferente. In silenzio. Rifiutandosi anche di collaborare con la giustizia. A sopportare questi personaggi e la loro misera vita. Gente senza scrupoli, che fa ciò che vuole, dove vuole e quando vuole. Cani sciolti, che passano intere serate a drogarsi con i soldi della povera gente. E poi, non resta niente di tutto ciò. Tutto viene dimenticato.

Ma adesso, secondo me, è arrivato il momento di prendere coraggio e di reagire. C'è chi, addirittura, ha azzardato a dire che il problema stà nel fatto che i pesci grossi non ci sono più e stanno cambiando gli equilibri. Dobbiamo essere noi.

Noi dobbiamo isolare questo schifo, dobbiamo urlare BASTA,senza restare in questa stupida omertà. Non c'è normalità in questi gesti. Non c'è normalità in queste persone. Rivendico il mio diritto di vivere bene, di godermi la mia tranquillità da cittadino e da commerciante.

Se nessuno parla, nessuno mai saprà nulla. Ho deciso di scrivere qui, per divulgare il più possibile questa mia triste storia, che poi è la storia di tanti, di una San Nicandro in ostaggio. Sono in molti a non farcela più. Lo so.

Lo si legge sui loro visi stanchi e nei loro occhi. Anche se non parlano, sono sicura di interpretare il loro pensiero. Senza voler essere un'eroina o una paladina della giustizia. Perchè opporsi, gridare, dire basta non è un atto di eroismo. E' la semplice normalità. Spero che un giorno tutti capiranno!

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