L’uomo sul telo di Torino è veramente Gesù?

Grande e sentita la partecipazione popolare, in Chiesa Madre, nella serata di sabato 10 giugno, durante il convegno "L'uomo della Sindone: Chi è, come è morto, è Lui il risorto"? curato e realizzato dal Circolo Unione, corso Umberto I°, n. 80, a San Nicandro Garganico. Dell’ evento si è occupata anche la stampa e altre fonti di informazione a carattere locale e regionale.

Dopo il mio saluto ai presenti, a nome del sodalizio di cui sono socio e componente del Direttivo, si sono alternati i relatori, i proff. Giulio Fanti e Matteo Bevilacqua, due specialisti e ricercatori, del Polo Universitario di Padova, nel parlare, in maniera chiara ed articolata, sulle indagini e i risultati  che hanno ottenuto dopo anni di intenso studio sulla Sindone, di cui ancora si occupano. Scienza e Fede a confronto, fra similitudini e differenze nei Vangeli , alla luce di quanto pubblicato sul misterioso panno di Torino, per molti un autentico falso, per carpire la buona fede della gente semplice, ma, comunque, una testimonianza attendibile, unica della morte di Gesù Cristo, che in essa fu avvolto, dopo la deposizione dalla Croce.  

Custodito presso il Duomo di Torino c’è un lenzuolo di lino protagonista di una storia fitta di misteri e di colpi di scena. E’ la Sindone, il telo più famoso al mondo, quello che milioni di fedeli ritengono abbia avvolto, duemila anni fa, il corpo di Gesù deposto nel sepolcro. Alcuni sono però convinti che si tratti di un falso storico perché il telo, secondo analisi fatte nel 1988 con il metodo del C14, è risalente al tardo medioevo. Le datazioni sembrano, comunque, smentite da quegli stessi scienziati che le eseguirono venti anni fa. A questo si aggiunge la quantità di misteri che riguardano il come e il perché si sia formata l’immagine sul telo e le innumerevoli somiglianze di quell’immagine con la persona di Gesù che diceva di essere figlio di Dio. La Sindone è un oggetto incredibilmente suggestivo, enigmatico e maestoso,  assolutamente unico al mondo, che non interessa soltanto i cattolici, ma ebrei, protestanti, agnostici e ricercatori, in un vero e proprio mosaico di intrighi, segreti e misteri, per accertare se quel telo, la cui immagine non è dipinta né ottenuta con particolari tecniche,  abbia ospitato il corpo reale di un uomo flagellato durissimamente, e morto in croce.  Chi è credente non  ha bisogno della Sindone e, sapendo che non è un artefatto, la vede con occhi diversi,  ma nella sua tremenda veridicità. Tremenda perché racconta di una violenza e di una crudeltà enormi e perché testimonia in un modo unico, sebbene silenzioso, come ha avuto modo di affermare Papa Francesco, l’autenticità di una storia di morte e vita, oltre la natura umana.

Per i numerosi presenti, la partecipazione al convegno ha rappresentato l’occasione per capire cosa realmente accadde duemila anni fa, ma soprattutto - per rafforzare la propria Fede in Cristo Gesù, Dio fattosi uomo per salvare ognuno di noi per l’eternità.

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