Il contrasto alla criminalità passa dagli spazi sociali

Mentre noi cittadini onesti abbiamo ancora nelle orecchie il rumore dell’elicottero della GdF che sorveglia dall’alto le strade della nostra città, la parte malata della società fa saltare in aria (nel vero senso della parola) un’attività commerciale sulla superstrada Garganica, quasi a voler sfidare lo Stato e ha innalzare ancora di più l’asticella della violenza criminale in un territorio che ultimamente è vessato.

San Nicandro e il Gargano nord sono terra di conquista. La microcriminalità impervia e i furti di carburante sono la cartina tornasole della situazione che la città vive. Lo Stato, badate bene, ce la sta mettendo tutta. Le operazioni effettuate hanno indebolito l‘impalcatura delinquenziale presente in loco. Le forze dell’ordine fanno egregiamente il loro dovere, ma la mentalità “criminale” è difficile da estirpare, soprattutto nellòe latitudini dove l’economia è assente.

Se manca l’indotto economico è la politica/associazionismo che deve sopperire all’assenza di sbocchi lavorativi, creando luoghi di aggregazione e cultura. 

Anche le parrocchie possono fare il loro, magari riaprendo gli spazi di socialità  per dare la possibilità ai giovani di fruire di luoghi sicuri dove poter trascorrere le loro giornate.

I ragazzi non vanno lasciati per strada, così facendo la loro sorte è segnata. Per questo bisogna investire su cultura-sport e luoghi di socialità fruibili e gratuiti (l’esempio più lampante sono i campetti da basket o le palestre all’aperto), anche sacrificando le logiche burocratiche di bilancio. 

Nessuno si salva da solo e la macchina amministrativa e la rete parrocchiale/associativa hanno il dovere, almeno, di provare a salvare le nuove generazioni.

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