10 anni dalla morte del dott Trapani: il ricordo degli amici

Una Santa Messa, celebrata domenica sera alle ore 17,00 nella Chiesa Maria SS. Del Carmine, e lo svolgimento di un triangolare di calcio a 5, tra gli amici di sempre, a Villa Sporting Club lunedì sera alle ore 19,30 hanno ricordato il caro Antonio Trapani a distanza di dieci anni dalla sua scomparsa. Un grazie particolare ad A. Salvatore (u’ compar) che si è sentitamente prodigato, per ogni ricorrenza, a condividere il ricordo dell’indimenticato e vecchio amico. Sono momenti, questi, che riviviamo in modo forte e profondo perché ci fanno scorrere la memoria nel tempo vissuto piacevolmente insieme ad Antonio. Ci siamo conosciuti che avevamo tredici anni: capelli ricci, viso aperto, lo sguardo pronto ad accoglierti con un sorriso, spontaneo, sensibile e pronto ad ascoltare chiunque.

Non era solo il calcio o la sua professione a dargli considerazione e stima ma soprattutto le sue qualità umane. Costante punto di riferimento e riconosciuto organizzatore ed animatore quando si stava in compagnia, splendida persona, conquistava con la gentilezza e con la simpatia. Incompiuti e un po’ tristi questi anni senza la sua presenza, incontrarlo e parlargli aveva il sapore di una bella giornata, non è retorico dirlo ma ci ha lasciato un vuoto enorme ed è comunque vero che alcuni di noi non se ne vanno mai.

Io non so qual è il destino di ognuno ma so una cosa: le sole persone che saranno davvero felici sono coloro che hanno cercato e trovato come aiutare il prossimo. Antonio ridestava sempre, in tutti noi, il lato positivo della vita e questo dono non va via facilmente. Ogni volta che ci penso è un bell’incontro. Il ricordo non si scolora, spuntano quei momenti per continuare a immaginarlo a una certa maniera. Per un istante, oggi, mi sono ricordato del suo sorriso che disegnava magicamente all’insù la linea della bocca e mostrava due simpatiche gote. Per un attimo, duraturo, ogni malumore si è allontanato. I giorni non si possono rendere più lunghi ma migliori sì. Dieci anni fa, quando ci aveva lasciato, per me non sembrava vero … si era solo assentato momentaneamente … partito per un luogo lontano, non se n’era andato per sempre…. alla prima occasione i suoi cari, gli amici avrebbero ritrovato il suo entusiasmo e la gradevole vivacità insieme alla ricchezza di idee e di soluzioni ai problemi che non faceva mai mancare.
La perdita di un familiare cambia la vita e lascia senza parole. Alla speranza e al coraggio di andare avanti verrà meno il conforto di poterlo riabbracciare. Il tempo fa miracoli ma, evidentemente, non basta. Resta la memoria, ciascuno ha la propria, dove la sofferenza diventa più lieve per quello che Antonio ha lasciato.

Caro amico, da vero portiere, hai spiazzato tutti così, d’improvviso, con tante cose ancora da dire, emozioni da regalare, non avevi ancora le carte in regola per lasciarci, ma è successo e il distacco non è facile da sostenere e ci consegna un insegnamento difficile
da capire. Ciao Antonio, il tuo sguardo e il tuo sorriso continuano a splendere nelle giornate di tutti noi.

Con l’amicizia di sempre,
A. Cristino

“ Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dov’erano ma sono ovunque noi siamo “
(Sant’Agostino)

 

I convenuti hanno ricordato, nella stessa serata, il giovane amico Michele Fallucchi scomparso un anno fa il 7 ottobre 2017. Nel primo pomeriggio del medesimo giorno e mese, il tragico destino di Michele si è incrociato con quello di Antonio. Ora la sua vita è
custodita in cielo, non disegnerà più i suoi orizzonti insieme ai suoi cari. Se quaggiù nascono tutti i nostri pensieri, è altrove che il nostro sguardo è rivolto, faticosamente a cercare il mistero dell’aldilà. Michele ha varcato questo confine, chi gli ha voluto bene
continua a vivere anche per lui. Ciao, Michele

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