La comunità ebraica ha paura: "Ci sentiamo meno sicuri"

L'attacco della scorsa settimana preoccupa anche la comunità garganica

"Con un nemico del genere alle porte, chi non ha paura!?". Anche la Comunità ebraica presente a San Nicandro Garganico ha timore di quello che sta accadendo: l’escalation di violenza tra Israeliani e Palestinesi. Il gruppo del centro garganico non è molto grande e tutto sommato ha la fortuna di vivere in un posto tranquillo.

Tuttavia dallo scorso 7 ottobre qualcosa per loro è sensibilmente cambiato. “Ci sentiamo meno sicuri” racconta a FoggiaToday la responsabile Lucia Leone. Temiamo di trovarci di fronte una persona che non ha dignità, amore per l’altro e alla quale non interessi la vita altrui. Quando si arriva ad essere così, è la fine e c’è davvero da avere paura” ci confida.

La sua voce tradisce il senso di preoccupazione di una intera comunità. Tant’è che – ci dice – all’indomani dell’attacco da parte del gruppo militante palestinese Hamas il primo pensiero è stato quello di chiudere la sinagoga, punto sensibile e sicuramente attenzionato non meno che nel resto d’Italia in questi giorni concitati. Una preoccupazione per la propria incolumità alla quale si va ad aggiungere l’apprensione per le sorti di chi si trova nella zona di guerra.

Molti, infatti, hanno lì amici, conoscenti e persino parenti con i quali sono costantemente in contatto.  Le tensioni tra Palestina e Israele, infatti, sembrano aver raggiunto un livello di pericolosità che non si vedeva da decenni, con attacchi indiscriminati e numeri preoccupanti di morti, feriti e ostaggi.

La speranza è che riescano ad andare via da lì per raggiungere luoghi più sicuri, come la stessa San Nicandro dove cittadini e autorità si sono messi a disposizione della comunità ebraica. Anche il primo cittadino Matteo Vocale si è attivato per sincerarsi che “gli oriundi emigrati in Israele e le loro famiglie stiano bene”. “A tutti loro va il nostro più sentito ringraziamento – ha tenuto a precisare Lucia Leone – anche perché si sono mobilitati immediatamente: non abbiamo avuto neanche il tempo di chiedere il loro aiuto e sostegno. Grazie di cuore”.

fonte: foggiatoday.it

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